29
Mar2023

IL TAR LAZIO SI PRONUNCIA SUL DINIEGO OPPOSTO DALLA SOPRINTENDENZA AD UN PROGETTO DI INTERVENTO EDILIZIO

Con la sentenza n. 3631 del 6 marzo 2023, il Tar Lazio (sezione seconda-quater) si è pronunciato in merito alla formulazione del parere vincolante da parte della Soprintendenza, in caso di richiesta di autorizzazione paesaggistica.

In argomento, occorre premettere, da un lato, che l’autorizzazione paesaggistica è lo strumento di controllo delle trasformazioni del paesaggio, attraverso il quale l’amministrazione competente valuta, preventivamente, la conformità di un intervento urbanistico-edilizio in un’area sottoposta a tutela paesaggistica alle prescrizioni volte a tutelare i valori paesaggistici dell’area stessa e, dall’altro, che, ai sensi del  D.lgs. 22 gennaio 2004, n. 42 (c.d. Codice dei beni culturali e del paesaggio), art. 146, comma 5, “sull’istanza di autorizzazione paesaggistica si pronuncia la Regione, dopo avere acquisito il parere vincolante della Soprintendenza […]”.  

Sul punto, con la sentenza in commento, il Tar capitolino ha statuito che, in caso di richiesta di autorizzazione paesaggistica, la Soprintendenza e, dunque, il Ministero della Cultura, non può limitarsi a denegare la compatibilità paesaggistica delle singole opere di urbanizzazione, senza preliminarmente evidenziare, in fase procedimentale, le modifiche progettuali funzionali a renderle coerenti con i valori della zona.

Dunque, non risulta possibile per la Soprintendenza emettere un diniego al progetto di intervento edilizio, senza indicare al proponente le possibili soluzioni edificatorie assentibili. Tale diniego, infatti, si pone in contrasto con il principio di leale collaborazione, scolpito nell’art. 1, comma 2-bis, della legge 241/1990 ed evidente precipitato del principio costituzionale di buon andamento dell’amministrazione di cui all’art. 97 della Costituzione.

Pertanto, la sentenza n. 3631 del 2023 del Tar Lazio ha precisato come, in ossequio al principio di leale collaborazione, la Soprintendenza ha l’obbligo di esprimere, in caso di parere negativo, un dissenso costruttivo, evidenziando le modifiche o le prescrizioni in ragione delle quali il progetto possa, eventualmente, superare il vaglio, indicando quale tipo di accorgimento tecnico o, al limite, di modifica progettuale potrebbe far conseguire all’interessato l’autorizzazione paesaggistica. Nella sentenza in esame è stato, infatti, ricordato come la tutela del preminente valore del paesaggio non debba necessariamente coincidere con la sua statica salvaguardia. Per contro, essa richiede, indispensabilmente, interventi improntati ad una fattiva collaborazione delle autorità preposte alla tutela paesaggistica, funzionali a conformare le iniziative edilizie al rispetto dei valori estetici e naturalistici del bene paesaggio.

Copyright © 2023 Studio Legale Salvemini, All rights reserved