È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 124 del 29 maggio 2024 il decreto-legge 29 maggio 2024 n. 69 (cd. decreto “Salva Casa”) che consentirà di regolarizzare piccole difformità urbanistiche che hanno interessato interventi sugli immobili di molti italiani.

Il testo del decreto, entrato in vigore il 30 maggio 2024, modifica alcuni articoli del Testo Unico dell’Edilizia (d.p.r. 380/2001).

Le principali novità sono  l’inserimento tra gli interventi a edilizia libera delle tende e pergotende e delle vetrate panoramiche (VePA) all’interno di porticati; la modifica parziale sulla definizione di stato legittimo; l’ampliamento dei casi di mutamento della destinazione d’uso; la revisione del concetto di tolleranza; l’esclusione della doppia conformità edilizia e urbanistica per alcuni abusi minori.

Pertanto, dal 30 maggio 2024, sarà possibile recarsi nel Comune ove è ubicato l’immobile da “sanare” per avviare l’iter amministrativo che si concluderà con la dichiarazione di regolarità del manufatto previo pagamento di una sanzione amministrativa.

A tal proposito, quando la demolizione non può avvenire senza pregiudizio della parte eseguita in conformità, la sanzione sarà pari al triplo del costo di produzione, della parte dell’opera realizzata in difformità dal permesso di costruire, se ad uso residenziale, e pari al triplo del valore venale, determinato a cura della agenzia del territorio, per le opere adibite ad usi diversi da quello residenziale.

Infine, si segnala il passaggio dal regime del cd. silenzio-rifiuto a quello del silenzio-assenso per la richiesta di permesso in sanatoria. Infatti, il dirigente comunale preposto dovrà rispondere entro 45 giorni dalla presentazione della richiesta, decorsi i quali la stessa si intenderà accolta. Ovviamente, ogni intervento in sanatoria dovrà essere vagliato attentamente per verificare che lo stesso abbia i requisiti per essere accolto secondo le disposizioni del nuovo decreto-legge.

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