Con la sentenza n. 7053/2021, il Consiglio di Stato, considerato l’art. 67, par. 2, della direttiva appalti e l’art. 95, co. 6, del Codice, ha statuito che la stazione appaltante può discrezionalmente inserire tra i criteri di aggiudicazione anche particolari condizioni di esecuzione dell’appalto volte a conseguire obbiettivi di natura sociale, ambientale o di sostenibilità.

La condizione necessaria per il legittimo esercizio di tale potere discrezionale è costituita dalla sussistenza di una connessione tra i criteri e l’oggetto dell’appalto (art. 95, co. 6), nei termini di cui all’art. 95, co. 11, e dalla ponderazione del loro peso con l’interesse specifico del contratto e nel rispetto dei principi di proporzionalità, concorrenzialità di cui all’art. 95, co. 2.

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