15
Dic2021

QUALE RAPPORTO TRA ISTANZA DI SANATORIA E ORDINE DI DEMOLIZIONE DI UN’OPERA ABUSIVA?

Consiglio di Stato n. 7448/2021

Il Consiglio di Stato, con sentenza n. 7448/2021, si è soffermato sul rapporto tra istanza di sanatoria e ordinanza di demolizione.

La “sanatoria” o “accertamento di conformità” ai sensi dell’art. 36, DPR 380/2001, consiste nella regolarizzazione di abusi formali, in quanto si configura quando viene realizzata un’opera senza il preventivo titolo edilizio o in difformità dallo stesso, ma in conformità alla disciplina urbanistica vigente sia al momento della sua realizzazione sia a quello della presentazione dell’istanza di sanatoria.

Nel caso di specie, da cui origina la pronuncia in commento, ad avviso del ricorrente, la presentazione di un’istanza di sanatoria in epoca successiva all’adozione dell’ordinanza di demolizione produrrebbe l’effetto di rendere improcedibile l’impugnazione contro l’atto sanzionatorio per sopravvenuta carenza d’interesse, posto che il riesame dell’abusività dell’opera, reso necessario dall’istanza al fine di verificarne l’eventuale sanabilità, richiederebbe la formazione di un nuovo provvedimento, volto a superare il provvedimento sanzionatorio oggetto dell’impugnativa.

In altri termini, secondo il ricorrente la presentazione di una domanda di concessione in sanatoria per abusi edilizi imporrebbe al Comune competente la sua disamina e l’adozione dei provvedimenti conseguenti, e gli atti repressivi dell’abuso in precedenza adottati perderebbero la loro efficacia, salva la necessità di una loro rinnovata adozione nell’eventualità di un successivo rigetto dell’istanza di sanatoria.

Il Consiglio di Stato, invece, richiamando il costante orientamento giurisprudenziale in materia, ha chiarito che il provvedimento di ingiunzione di ripristino e demolizione rimane sospeso nella sua esecutività durante la pendenza del procedimento di sanatoria e verrebbe eliminato da un eventuale accoglimento dell’istanza, in quanto in tal caso sarebbe superato da un nuovo provvedimento, emanato dal Comune che, in contrasto col precedente, farebbe cessare l’abusività delle opere.

Al contrario, il rigetto dell’istanza di sanatoria, non ponendosi in contrasto con l’ingiunzione di demolizione, fa cessare la causa sospensiva dell’esecutività del provvedimento, ripristinandone la piena efficacia.

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