20
Lug2022

LA TUTELA DELL’ECOSISTEMA MARINO E LE NOVITÀ INTRODOTTE DALLA C.D.LEGGE SALVAMARE

È stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 10 giugno scorso la Legge del 17 maggio 2022, n. 60 recante «Disposizioni per il recupero dei rifiuti in mare e nelle acque interne e per la promozione dell’economia circolare (legge «SalvaMare»)».

Si tratta della c.d. Legge SalvaMare, avente l’obiettivo di contribuire al risanamento dell’ecosistema marino e alla promozione dell’economia circolare, nonché alla sensibilizzazione della collettività per la diffusione di modelli comportamentali virtuosi, volti alla prevenzione dell’abbandono dei rifiuti in mare, nei laghi, nei fiumi e nelle lagune e alla corretta gestione degli stessi. Obiettivi che vengono perseguiti:

  • disciplinando la gestione di alcune specifiche tipologie di rifiuti marini (rifiuti accidentalmente pescati; rifiuti volontariamente raccolti; biomasse vegetali spiaggiate e rifiuti galleggianti nei fiumi);
  • prevedendo attività di monitoraggio e controllo;
  • introducendo campagne di sensibilizzazione e di adeguata informazione, dirette in particolare, ai pescatori e agli operatori del settore e riguardanti le modalità di conferimento dei rifiuti accidentalmente pescati o volontariamente raccolti;
  • promuovendo forme di educazione ambientale nelle scuole di ogni ordine e grado e la realizzazione di attività volte a rendere gli alunni consapevoli dell’importanza della conservazione del mare e delle acque interne;
  • incentivando la partecipazione alle campagne di pulizia e il corretto conferimento dei rifiuti accidentalmente pescati;
  • prevedendo l’attribuzione di un riconoscimento ambientale agli imprenditori ittici che, nell’esercizio delle proprie attività, utilizzano o partecipano a tali iniziative, nonché la possibilità per i Comuni di realizzare un sistema incentivante per il rispetto dell’ambiente volto ad attribuire un riconoscimento ai possessori di imbarcazione, non esercenti attività professionale, che recuperano e conferiscono a terra i rifiuti in plastica accidentalmente pescati o volontariamente raccolti;
  • sottoponendo a preventiva valutazione di impatto ambientale tutti gli impianti di desalinizzazione;
  • garantendo la diffusione dei dati e dei contributi relativi all’azione di contrasto dell’inquinamento marino;
  • istituendo, presso il Ministero della transizione ecologica, un Tavolo interministeriale di consultazione permanente.

Copyright © 2022 Studio Legale Salvemini, All rights reserved.