12
Apr2023

IL NUOVO CODICE DEI CONTRATTI PUBBLICI E UNA “RETE DI PRINCIPI”

È stato pubblicato il 31 marzo scorso, in Gazzetta Ufficiale, il Decreto Legislativo n. 36/2023, contenente il “Codice dei contratti pubblici in attuazione dell’articolo 1 della legge 21 giugno 2022, n. 78, recante delega al Governo in materia di contratti pubblici”.

Si tratta di un testo normativo composto, oltre che da un preambolo e da un cospicuo numerosi di allegati, da 229 articoli, suddivisi in cinque libri e dedicati, rispettivamente:

  • ai principi (Libro I);
  • agli appalti (Libro II);
  • agli appalti nei settori speciali (Libro III);
  • al partenariato pubblico-privato e alle concessioni (Libro IV);
  • al contenzioso, all’autorità nazionale anticorruzione e alle disposizioni finali e transitorie (libro V).

Come evidenziato anche, a dicembre 2022, dal Consiglio di Stato nella relazione illustrativa, il nuovo Codice contiene, quindi, a differenza del precedente, una parte iniziale dedicata esclusivamente ai principi generali.

Alla parte I, titolo I del testo normativo in commento, infatti, trovano dimora ben 12 articoli volti a codificare i principi che riguardano l’intera materia dei contratti pubblici e a rinviare, per quanto non espressamente previsto nel codice, alle disposizioni di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 241 e alla disposizioni del codice civile. Non solo, il nuovo testo normativo precisa anche che le disposizioni in esso contenute si interpretano e si applicano in base ai principi di risultato; fiducia e accesso al mercato, andando così a creare un vero e proprio Codice, ossia un sistema «armonico, organico e unitario sotteso al codice rispetto alla frammentarietà delle sue parti, e consentono al tempo stesso una migliore comprensione di queste, connettendole al tutto» (cfr. Cons. Stato, Ad. plen. 7 maggio 2013, n. 13).

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