13
Lug2023

I BENI CULTURALI TRA TUTELA E SOSTENIBILITÁ ECONOMICA

a cura della Dott.ssa Tiziana Zanetti

Una delle questioni fondamentali che riguarda la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale è la possibilità che la comunità che l’ha generato, mantenuto e trasmesso continui a renderlo vivo e significativo. La cultura immateriale – costituita da conoscenze, pratiche, tradizioni, rappresentazioni.. – rischia di scomparire con la scomparsa delle persone che l’hanno “praticata”, dello «spazio culturale»[1] nel quale ciò è avvenuto, impedendo quella processualità vitale che la rigenera.

Con questa premessa ritorniamo ancora sulla sentenza dell’Adunanza Plenaria n. 5 del 2023 in materia di vincolo di destinazione d’uso di un bene culturale, come disciplinato dal combinato disposto degli articoli 7 bis, 10, comma 3, lettera d), 18, comma 1, 20, comma 1, 21, comma 4 e 29, comma 2 del D.lgs. 42/2004.

Sono numerosi e interessanti gli elementi richiamati nell’architettura argomentativa della pronuncia. Qui in particolare, citandone alcuni direttamente e indirettamente, ci domandiamo: la tutela, ove si tratti di un bene culturale materiale nel quale sono “incorporati” i valori immateriali, in una compenetrazione tra res e funzione d’uso, dovrà anche considerare la sostenibilità economica dell’attività imposta dalla destinazione d’uso del bene?

Dunque: l’azione di tutela esercitata dall’Amministrazione preposta dovrà “ponderare” in sede di apposizione del vincolo (di destinazione), e in base al principio di proporzionalità, anche l’economicità delle conseguenze nel contesto concreto e attuale?

Con riferimento al caso oggetto del giudizio dell’Adunanza Plenaria: il ristorante – caratterizzato da elementi materiali (arredi, opere d’arte, più in generale allestimento interno) e da una storia significativa che lo rende «uno spazio fisico e simbolico di accoglienza e di incontro di “mondi” e individui dalla provenienza geografica e sociale estremamente diversificata» e dal «successo di una formula gastronomica e di ospitalità, perpetuatasi attraverso immutate prassi di attività (…) profondamente nutrita di elementi della tradizione popolare, italiana e specificamente romana» – diventa oggetto di tutela, inclusa la sua destinazione d’uso, dal momento che la prosecuzione dell’attività contribuisce alla sua rilevanza culturale.

A partire dalla pronuncia, che sta sollecitando un importante impegno dottrinale sull’istituto in oggetto (e i suoi dintorni), si avvicina il tema urgente e sfidante del rapporto tra tutela e dimensione economica del patrimonio culturale che, scomodando il titolo di un prezioso volume, potremmo sintetizzare con “l’immateriale economico nei beni culturali”[2].  

Ovviamente torneremo sull’argomento.


[1] Si tratta di un concetto da intendersi in un’accezione specifica, come approfonditamente esaminato in L. GASPARINI, Il patrimonio culturale immateriale, Vita e Pensiero, Milano 2014, pp. 48 e ss. 

[2] G. MORBIDELLI, A. BARTOLINI, L’immateriale economico nei beni culturali, Giappichelli, Torino 2018.

Copyright © 2023 Studio Legale Salvemini, Tutti i diritti riservati