16
Nov2023

IL VINCOLO “RELAZIONALE” EX ART. 10, COMMA 3, LETTERA D) DEL D.LGS. 42/2004

COME SI “DOCUMENTA” IL CD. INTERESSE STORICO RELAZIONALE?

a cura della Dott.ssa Tiziana Zanetti

Ci sono beni caratterizzati da un interesse culturale “intrinseco”, altri che diventano significativi in quanto “riferibili” alla storia politica, militare, della letteratura, dell’arte, della scienza, della tecnica, dell’industria e della cultura in genere, secondo la previsione dell’art. 10, comma 3, lettera d) del D.lgs. 42/2004.

Ricordiamo che significatività e storicizzazione rappresentano i due criteri (principali) utilizzati dal Legislatore per “individuare” il «bene culturale»: come si applicano a questa tipologia di beni? L’occasione di riflessione ci viene offerta dalla recente pubblicazione della sentenza TAR Lombardia (Milano, sez. III, n. 2060 del 6.9.2023) che, nel precisare la natura specifica dei beni di “interesse storico relazionale”, evidenzia che a differenza di quelli di cui alle lettere a) ed e) art. 10, comma 3 che possono essere assoggettati a vincolo solo se la loro realizzazione risale ad oltre settanta anni, «i beni di interesse culturale «relazionale» non sono soggetti a tale limite, essendo di per sé rilevante, affinché il vincolo possa essere legittimamente apposto, il loro collegamento con fatti storici».

Sul punto, in precedenza, con sentenza TAR Lombardia (Milano, sez. III, n. 2020 dell’11.11.2020) veniva chiarito, su base giurisprudenziale, che: «presupposto per poter applicare il vincolo relazionale è la sussistenza di un legame fra il bene e fatti storici specifici bene individuati anche se non di particolare importanza, non essendo invece sufficienti i collegamenti generici non correlati a specifici eventi (cfr. Consiglio di Stato, sez. VI, 14 giugno 2017, n. 2920)».

Dunque: l’interesse culturale va ricercato fuori dal bene, nel «contesto culturale», una volta ancora evidenziandone l’importanza. Potrà trattarsi di eventi storici di grande o minore rilevanza, ovvero anche solo locali (“del luogo”), capaci di documentare la storia e la cultura di una comunità, in piena sintonia e coerenza con la natura del «bene culturale» ex art. 2, comma 2 del D.lgs. 42/2004 quale “testimonianza avente valore di civiltà”.  

Questa tipologia di beni, che sono stati oggetto di attenzione anche per alcuni casi attualissimi ed eclatanti (si pensi all’ipotesi del vincolo “relazionale” per lo stadio di San Siro che ha visto poi, nel concreto, l’apposizione di un vincolo di natura differente e che chiederebbe una trattazione dedicata) impone di cercare e di «disvelare il nesso» (concetto che va necessariamente collocato nell’ambito della ricerca e della metodologia storica) “documentandolo” in maniera particolarmente approfondita.

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